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Grazie a “San Giorgio Solidale”, la rete che raggruppa 18 associazioni di volontariato del territorio, oltre all’amministrazione comunale, si sono coordinate e rese più incisive le iniziative a favore della comunità. Un focus sulla situazione attuale è stato portato all’attenzione dei cittadini mercoledì sera, durante il consiglio comunale aperto, alla presenza dei rappresentanti di Sgs.

Il referente del nuovo organismo, Giovanni Votta, ha spiegato che il progetto è in continua evoluzione. L’obiettivo adesso è istituire una Consulta del Volontariato locale, mentre verrà aperto domani lo Sportello del Volontariato nella biblioteca comunale, accessibile ogni sabato, dalle 16 alle 18.

Nel corso della seduta sono stati illustratii risultati dell’indagine effettuata tra i giovani, dai 14 ai 20 anni e tra le famiglie sangiorgesi.

Secondo l’88% dei giovani è utile parlare di volontariato a scuola. Il 37% di loro è impegnato in ambito religioso, sportivo e sociale. Il 49% afferma di non entrare nel mondo del volontariato per mancanza di tempo, mentre il 18% non sa a chi rivolgersi. Il 69% ritiene che in futuro potrebbe fare il volontario, in primis per lo spirito di aiutare gli altri, stare in compagnia ed imparare qualcosa di nuovo. Il 77% del campione delle famiglie prese in esame risiede a San Giorgio da oltre 10 anni. Il 73% considera adeguati i servizi sul territorio. Il 62% dichiara di non essere disponibile a dedicarsi al volontariato per assenza di tempo.

Da agosto sono ospiti 31 migranti, gestiti dalla Cooperativa Alce Nero. San Giorgio Solidale ha proposto di mettere in campo iniziative di inclusione e conoscenza reciproca: nell’ipotesi di aprire un’area cani a Stradella potrebbero aiutare ad allestire la zona, a curare il verde o altro.

Al termine del consiglio è stato consegnato a Fausto De Stefani il ricavato dalla Festa del Volontariato promossa da Sgs nel giugno scorso. Si tratta di 1.500 euro che andranno alla Fondazione Senza Frontiere per opere di beneficenza. Il noto alpinista, che ha scalato tutte le 14 vette oltre gli 8000 metri, era presente all’appuntamento. Da pochi giorni è rientrato in Italia, dopo essere stato in Nepal. La testimonianza di devastazione è stata emblematica. «L’embargo che l’India sta facendo verso il Nepal è assurdo. Non ci sono più medicinali e gas. Sta mietendo più vittime del terremoto». (g.s.)